Natale a Milano
Il 7 dicembre non è solo Sant’Ambrogio. La tradizione vuole che nel giorno del Patrono, le case, le strade, la città di Milano, si vestano di Natale.
Nelle case dei milanesi si punta come ultima la stella sul ramo più alto e si accendono poi le lampadine. L’albero è pronto, anche se quest’anno la tendenza è di anticipare gli allestimenti natalizi, forse perché l’atmosfera del Natale serve a darci l’illusione di una tregua.
Milano a dicembre si riempie di mercatini, dall’imperdibile Oh bej Oh bej, la fiera per eccellenza che dà il “La” alle festività milanesi, a quelli in Piazza del Duomo, al Portello, a Porta Nuova.
Anche se non ci dovesse essere una solenne nevicata, Milano non rinuncerà al divertimento degli sport invernali, non solo quelli olimpici del 2026 . Si potrà pattinare fino all’8 gennaio sulla pista di ghiaccio dei giardini Indro Montanelli.
E ne saranno allestite altre, di piste, in Piazza Duca d’Aosta, in Via Ripamonti, in Piazza Gramsci e ai Bagni Misteriosi del Franco Parenti.
Anche senza neve, Milano ha già avuto la sua pista da sci, sintetica, ovviamente, tra i grattacieli di piazza Gae Aulenti, allestita a novembre, per sensibilizzare ai giochi olimpici invernali.
E quand fiocca, che giòia, gh'è el Parco e i Bastion
(cantava Giovanni D’Anzi in tempi non sospetti)
Per scià senza andà al Mottaron
Fa nagòtt se poeu pioeuv e andemm giò a tomborlon
In la poccia a poccià el panetton
Ah! Il panettone! Il dolce tipico natalizio di Milano, che divide i palati tra amanti dei canditi e no mentre si scartano i regali.
Quarantacinque minuti di magia per un percorso esclusivo nel centro, tra Duomo, Piazza Castello, Brera, e Cordusio.
Info su orari e giorni: QUI
Ma prima di Babbo Natale, arriva sempre Santa Lucia, nel giorno più corto che ci sia. Il 13 dicembre la Santa di Siracusa, per tradizione contadina, porta sul suo asinello i doni ai bambini di Crema, Lodi, Brescia, Bergamo e Mantova, anticipando le renne di Babbo Natale.
I bambini lasciano alla Santa, biscotti latte e vin santo, e un poco di paglia e una carota per l’asino che trasporta le ceste coi pacchi.
La carota che, se tutto va come deve andare, può essere riciclata come naso del pupazzo di neve. Forse non tutti sanno che la tradizione del pupazzo di neve risale al freddo medioevo ed è simbolo di rinascita. La neve protegge terra e semi durante l’inverno.
In primavera si scioglie e dai semi germoglia la vita.
Ecco che il pupazzo diviene simbolo della grazia del cielo, la neve di cui è composto è strumento di intercessione con Dio.
Al pupazzo i cristiani rivolgevano suppliche e benefici che venivano, accolti o meno allo scegliersi della neve. Per grazia ricevuta.
Qualunque siano le vostre abitudini e le attività preferite, potete aspettare insieme a noi il Natale, seguendoci sulle pagine social!